Assicurazioni e frodi: chi avrà la meglio?

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Truffa alle assicurazioni

Il comparatore online Facile.it ha da qualche giorno concluso un’inchiesta relativa alle truffe ai danni delle assicurazioni, alle cause e agli effetti in Italia, e le statistiche che sono state rivelate si sono rivelate a dir poco eccezionali.

Truffa alle assicurazioniSecondo Facile.it, il 3% delle stipule di RC Auto e Moto sono in realtà un imbroglio, imbrogli che riguardano la falsificazione della documentazione che viene fornita alle compagnie assicurative.

Secondo l’indagine, nel 40% dei casi viene falsificato il certificato di residenza mentre il 38% delle volte l’attestato di rischio risulta non valido. Queste falsificazioni vengono messe in atto per alterare il valore del Bonus/Malus (per quanto riguarda l’attestato di rischio) e per avvalersi del Decreto Bersani (certificato di residenza).

Sembra incredibile, ma anche la carta di identità viene falsificata (nel 17% dei casi) per poter sostituire la vera residenza, in un’altra città più “economica”. Un misero 5% invece decide di manomettere altri documenti secondari, come il libretto di circolazione.

La maggior parte di questi eventi avviene nei cosiddetti (secondo le compagnie assicurative) “Paesi a Rischio“, dove le polizze assicurative sono molto più salate. La maggiorparte degli autobilisti residenti in queste zone, sono costretti ad utilizzare metodi alternativi: come la falsificazione della carta di identità, l’alterazione del Bonus/Malus e molto altro ancora.

Le frodi alle compagnie assicurative sono un fenomeno molto sentito in Italia, ma chi tenta di ingannare è sempre nel torto? Noi di News Assicurazioni speriamo che tutto ciò finisca, e che tra qualche anno sia possibile che tutti gli automobilisti, di qualsiasi regione italiana, paghino un prezzo equo e commisurato alla bravura del guidatore. E voi? Esprimete la vostra opinione attraverso nei commenti!

1 COMMENTO

  1. Il Degenerato sistema assicurativo italiano andrebbe riformato.
    La favoletta che racconta l’Ania, cioè che le compagnie assicurative pullulano di idioti, boccaloni, che truffarli è piu facile che rubare le caramelle ad un bambino, non regge più.
    Il marcio delle assicurazioni, è nelle compagnie stesse, nelle agenzie, nei centri liquidazione danni, negli uffici dei periti, dove la corruzione dilaga.
    Ogni agenzia ha due tipologie di clienti, gli amici e i parenti, i quali hanno sempre ragione nei sinistri e ricevono lauti risarcimenti, spesso gonfiati, e gli assicurati normali, senza potere, che vengono spennati come polli, girando da una compagnia all’altra.
    L’obbligatorietà della RC tiene in piedi il cartello e garantisce guadagni alle compagnie.
    Personalmente, sono stato vittima di una situazione del genere, truffato dalla mia stessa agenzia e cld, in favore della sorella di un perito, loro collaboratore, che con un modulo CAI monofirma da lei stesso lasciato in bianco e un preventivo danni palesemente falso, si è intascata un sacco di soldi, inventandosi un sinistro che nella realtà non è mai avvenuto, in luogo di una semplice “toccata” da due graffi, nella quale aveva palesemente torto in base al codice della strada.
    Il personale della compagnia, ha fatto di tutto per porre in essere la frode, utilizzando la procedura CARD In modo improprio, cioè a più di un mese dalla data di accadimento del sinistro (anzichè tre giorni), per una tipologia di sinistro che non rientrava nella CARD, in presenza di un contratto a franchigia, incompatibile con la suddetta procedura.
    Il tutto per accettare il CAI incompleto monofirma della controparte e, fatto ancora più grave, impedirmi di conoscere la cifra liquidata, poichè, il meccanismo di rimborso CARD, attraverso la Consap, non accetta richieste da parte di assicurati con polizza a franchigia.
    Ho inoltrato reclamo all’Isvap, da più di un anno, senza mai ottenere alcuna risposta.
    Il silenzio dell’ autorità, ha finora favorito soltanto la compagnia, e mi impedisce di intraprendere vie legali, pena la decadenza dell’istruttoria.
    Ritengo di avere i miei buoni motivi per non far più parte del sistema assicurativo italiano, insieme ai quattro milioni di italiani che hanno fatto la stessa scelta, per altri motivi, economici o meno, ribellandosi ai ricatti e all’arroganza delle compagnie.
    saluti

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